Il biodegradabile arriva anche ai pannolini; sorpresa?

Non che sia la scoperta del secolo, ne la causa e quindi la soluzione a tutti i mali che affliggono il nostro pianeta, ma pensare alla biodegradabilità dei pannolini è cosa seria e auspicabile. Perché? Facciamo qualche conto, come i teoremi che abbiamo studiato a scuola.

Un bambino necessita in media di 3 anni di pannolini. Sempre in media sono necessari nei 3 anni circa 6.500 pannolini che moltiplicati per i 200gr di peso medio per pannolino fa:
6.500 X 200gr = 1.300Kg
Si tratta quindi di 1.300Kg di pannolini usati o, se preferite, 1 tonnellata e 3 quintali di pannolini che, dopo essere stati tolti dalla loro sede (leggi il culetto dell’adorato, non in quel momento odorato, bambino), prendono la strada della discarica comunale. Sono una quarantina di bidoni della nettezza urbana belli colmi di pannolini usati che invieremo in discarica e che impiegheranno dai 400 ai 600 anni per essere degradati.
Imbarazzante, no? Però è la realtà.

L’alternativa più conosciuta consiste nei pannolini lavabili che però incontrano qualche perplessità tra gli utenti. Su Ciao.it ad esempio tra gli svantaggi più “gettonati” troviamo sicuramente il costo che necessariamente occorre sopportare per l’acquisto del kit iniziale (dai 70 ai 100€ circa), viene poi la minore praticità vuoi perché comunque occorre conservare per un po di tempo il pannolino in parte ancora sporco di “pupù” vuoi perché a volte i tempi di asciugatura lunghi (soprattutto d’inverno) costringono ad una scora importante di pannolini.

Oggi, o per lo meno da qualche tempo, si affacciano nel panorama del mondo pannolini per bambini, i prodotti biodegradabili, ecologici ma usa e getta; la comodità legata alla ecologicità con al centro la tutela dell’ambiente da una parte e dei consumatori dall’altra.

Composizione generale dei pannolini usa e getta biodegradabili.
La sfida naturalmente è quella di “bandire” dai pannolini i componenti o le materie prime in plastica, provenienti dalle lavorazioni del petrolio, senza tralasciare un aspetto fondamentale che è quello della sicurezza del prodotto sui bambini.

I pannolini biodegradabili usa e getta sono fondamentalmente realizzati con due componenti, il PLA e il Mater-B. Cosa sono questi componenti e da cosa si ricavano.
Il PLA (polilattato) è un polimero di grandissimo interesse già largamente utilizzato nella produzione di imballaggi (bicchieri, coppette per lo yogurt, ecc.) (http://www.cedap.mc/pla/ita/home.html) derivata da una risorsa naturale continuamente rinnovabile: il mais. Si ottiene una fibra, utilizzabile in alternativa alle fibre sintetiche, che completamente compostabile e biodegradabile nel tempo di due mesi circa, rilasciando solamente acqua e anidride carbonica (http://www.cedap.mc/pla/ita/bio/bio.html) .
Il Mater-B (http://it.wikipedia.org/wiki/Mater-Bi) , una bioplastica ottenuta da amido di mais, grano o patata. Si presta a lavorazioni molto simile alle plastiche tradizionali ma con il vantaggio che anch’esso risulta compostabile e biodegradabile. Al termine del processo di biodegradabilità produce acqua, anidride carbonica e metano.

L’impiego di questi due componenti, che rappresentano una buona percentuale delle materie prime utilizzate per la produzione di pannolini, consente di avere prodotti biodegradabili dal 70 fino a 80% (come vedremo in seguito).

Chi produce i pannolini biodegradabili.
Sono fondamentalmente due le aziende preferite dagli internauti, una è l’italiana EcoWip, l’altra invece è la svedese Naty.

Non per campanilismo, ma iniziamo dalla toscana EcoWip, azienda di Prato che fonda la propria immagine e il proprio credo sull’impiego di materie prime ecologiche e naturali nonchè rincorrere il minore impatto possibile sia nella scelta delle materie prime utilizzate che nel processo produttivo in cui vengono impiegate. I pannolini di EcoWip hanno ottenuto la certificazione Swan Ecolabel, l’unico standard che certifica i prodotti mono uso, riconosciuto dalle catene di distribuzione del nord Europa e dalle associazioni ambientalistiche nonchè dalle catene di negozi bio.
EcoWip propone la linea Naturaè che prevede 4 tipi di pannolini: mini, midi, maxi e junior, coprendo le fasi che vanno dai 3 ai 25kg di peso del bambino. Tutti i diversi tipi di pannolino sono biodegradabili all’80% (la parte non biodegradabile è calcolata considerando la parte elastica in polietilene (inferiore al 5%) e dal gel assorbente (inferiore al 12%).
L’azienda svedese punta anch’essa al carattere bio che sorregge la politica aziendale: “ci impegnamo ad usare il piu’ alto numero di ingredienti naturali ove possible senza intaccare la performance del prodotto”. Naty propone la linea Nature Babycare che propone ben 7 taglie di pannolini, per meglio adattare il prodotto alle esigenze del consumatore. Pur avendo una percentuale di biodegradabilità inferiore alla concorrente italiana (si attesta al 70%), vanta di essere il pannolinio biodegradabile più sottile al mondo. Addirittura gli inchiostri utilizzati per i disegni esterni sono privi di metalli pesanti.

Ma quanto mi costa la biodegradabilità?
E’ inutile nascondersi dietro a un dito, l’ecosostenibilità ancora non paga dal lato economico del consumatore, questi pannolini sono più costosi di quelli tradizionali, soprattutto quando si usufruiscono delle offerte che spesso fanno bella mostra di se nei supermercati. Lo scotto da pagare si aggira attorno a 10 centesimi a pannolino (confrontando taglie simili, ovviamente); 26 centesimi per il prodotto biodegradaile contro i 18 di quelli “classici”.

I pannolini Naty (Nature Babycare) sono addirittura distribuiti dalla catena di supermercati Auchan, ma è possibile acquistare i prodotti direttamente nel sito e-commerce del produttore.

Solo con un aumento della distribuzione si riuscirà a risparmiare sui costi di produzione ottenendo così benefici in termini di costi da parte dei consumatori; ma ormai la strada è spianata e il pannolino biodegradabile diventerà, ne sono certo, la normalità. Speriamo nontardi tanto questo evento.

2 thoughts on “Il biodegradabile arriva anche ai pannolini; sorpresa?

  1. Buongiorno, suggerisco di aggiornare l’articolo riguardante i pannolini biodegradabili con i Nappynat, che non solo sono biodegradabili ma sono anche compostabili, li sto utilizzando da un pò e sono una vera rivoluzione. Saluti

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